domenica 23 novembre 2008

Essere umani vuol dire

sentire vagamente che c'è in ognuno qualcosa di tutti e in tutti qualcosa di ognuno.
Niente mi fornisce la prova che non sarei mai del partito o dell'opinione opposta. C'è la vittima nel carnefice e il carnefice nella vittima, il credente nel non credente e il non credente nel credente. C'è di che passare dall'uno all'altro; e forse l'essenza stessa del vero Io è questa potenza di trasformazione.

Su mille individui, un esiguo numero sente e guarda la vita come tentativo, mezzo, avventura. Il resto la subisce senza pensarci, come un ciclo la cui perfezione sarebbe la felicità. Per tutti è qualcosa di dato, involontario, e tuttavia come voluto, giacché non possono non volere la vita.

Paul Valéry, Cattivi pensieri, Adelphi

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